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Alessandro Ravanà, cuoco di terra e di mare

In certi paesi della Sicilia esistono ancora case con gli uscii sulla strada e qualche volta, nelle sere d’estate soprattutto, le porte sono aperte e i loro battenti spalancati sembrano braccia in attesa di accogliere altri familiari, vicini, passanti sconosciuti che diventeranno amici nel giro di qualche chiacchiera; dubitate di chi racconta un’isola diffidente verso lo straniero, non c’è terra più ospitale e calorosa della Sicilia “bedda”.

L’atmosfera delle Boccerie si ispira a questo antico rituale che ho sempre osservato con gioia sin da bambino, quando correvo su e giù per le stradine della mia Agrigento. Cuore pulsante di quelle case dagli uscii aperti sono le cucine, in esse avvengono gesti millenari di mescolanza di popoli e culture: si incoccia il cous cous, si fa stringere un sugo di pomodoro, si lascia lievitare l’impasto che diventerà pane o pizza.

Il cibo è un richiamo di convivialità al quale non ho saputo resistere scegliendo di essere un cuoco: un mestiere in cui racconto il paesaggio della campagna girgentina attraverso i suoi dolci frutti e che mi permette di ricreare i riflessi sapidi del mio Mediterraneo con il suo salubre pesce azzurro.

Il tempo è un ingrediente fondamentale della mia cucina, non è tutto sempre disponibile ma c’è una filiera che rispetta stagionalità e cicli biologici per godere di un cibo sano e giusto, etico e sostenibile.

Ascoltare e narrare, vivere un momento insieme agli altri che sia piacevole e anche inaspettato, a questo punto della mia vita volevo questo per me e per la mia famiglia e ho scelto una bottega del centro storico come luogo di contatto dove poter incontrare vecchi e nuovi amici e assaporare insieme quei piatti della memoria.

Anche questo blog è un uscio aperto: racconteremo qui le nostre scoperte, tutto ciò che ruota intorno al mondo delle Boccerie. ci metteremo in connessione intima e profonda con il territorio e gli uomini e le donne custodi della buona tavola.

Quando la fiamma è accesa e l’olio sfrigola sul tegame ho la consapevolezza di chi sono e ci tengo ancora una volta a presentarmi: mi chiamo Alessandro Ravanà e sono un cuoco di terra e di mare.

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